INTRODUZIONE AL LIBRO DI ESTER
Caratteristiche
generali
Il libro di Ester racconta una vicenda
che sarebbe accaduta ai tempi dell'impero persiano. Alla fine dell'esilio (538
a.C.) molte famiglie ebraiche non erano ritornate in patria, ma erano rimaste
nei territori dove erano state deportate. Qui sorgevano spesso contrasti con le
popolazioni locali, perché gli Ebrei seguivano usanze e modi di vivere
diversi dagli altri. Spesso queste rivalità sfociavano in vere e proprie
persecuzioni. Il libro di Ester parla appunto del successo ottenuto dagli Ebrei
in una di queste.
Ester, una ragazza ebrea, fu
presa in sposa dal re di Persia e divenne regina. In quel tempo il primo
ministro persiano, Aman, per rivalità contro un funzionario ebreo, aveva
organizzato una persecuzione antiebraica. Ester riuscì a ottenere dal re
che gli Ebrei potessero resistere con le armi. La data del loro sterminio era
stata fissata da Aman estraendola a sorte. Ma, per merito di Ester, la
situazione si capovolse e il giorno sorteggiato vide il trionfo degli Ebrei sui
loro persecutori. A ricordo di questo evento - dice il finale del libro - fu
istituita una festa, chiamata dei «purim» cioè delle
«sorti», che gli Ebrei celebrano in
primavera.
Autore e ambiente
storico
Secondo alcuni studiosi, il libro di
Ester fu scritto verso la fine del Il secolo a.C. Il suo scopo è quello
di infondere coraggio negli Ebrei, invitandoli, quando sono perseguitati con
violenza e senza ragione, a tentare ogni via umanamente possibile per
difendersi. L'aiuto di Dio non è escluso (vedi 4,14), ma il libro
incoraggia soprattutto l'impegno umano di resistenza. Ricorda agli Ebrei, che in
quel tempo avevano perduto ogni speranza di indipendenza, il diritto alla
libertà alla difesa della loro identità. Ma la vicenda narrata fa
anche riflettere su dramma della violenza che genera
violenza.
Schema
-
Ester diventa regina di Persia 1,1-2,23
- Aman
decide la rovina degli Ebrei 3,1-15
- Ester
ottiene dal re la salvezza degli Ebrei 4,1-6,1
-
Il trionfo degli Ebrei 7,1-10
LIBRO DI ESTER
CAPITOLO 1
LA REGINA VASTI OFFENDE IL RE ASSUERO
1-3 I fatti qui raccontati
accaddero al tempo di Assuero, re di Persia. Il regno di Assuero si estendeva
dai confini dell'India fino all'Etiopia ed era diviso in centoventisette
province. Nel terzo anno del suo regno, mentre si trovava nella sua reggia nella
cittadella, di Susa, Assuero offrì un banchetto a tutti i suoi principi e
funzionari. Erano presenti anche gli ufficiali dell'esercito dei Medi e dei
Persiani, i nobili e i prefetti delle province
4
Egli voleva così mostrare la ricchezza e la potenza del suo impero e lo
splendido fasto della sua corte. Per questo la festa durò molto a lungo,
circa sei mesi.
5 Alla fine il re fece un
banchetto anche per tutti gli altri che si trovavano nella cittadella e
invitò, senza distinzione, persone importanti e semplici cittadini. La
festa continuò per sette giorni e si svolse nel parco della reggia.
6 Il parco era decorato con tendaggi bianchi e
violetti, appesi alle colonne di marmo con anelli d'argento e con cordoni di
lino bianco e rosa. I divani, adornati d'oro e d'argento, erano disposti sopra
un pavimento di porfido, marmo bianco, madreperla e pietre colorate.
7 Si beveva in coppe d'oro di varie forme, e il
vino era abbondante proprio come si usa in un banchetto regale.
8 Si poteva bere con libertà, tanto o
poco, perché il re aveva ordinato ai camerieri di rispettare i desideri
di ciascuno.
9 Anche la regina Vasti aveva
organizzato un banchetto per le donne nella reggia di
Assuero
10-11 Dopo sette giorni di banchetto, il
re, ormai eccitato dal troppo vino, ordinò di far venire accanto a
sé la regina Vasti, ornata del turbante regale. Voleva mostrare ai
principi e a tutta la gente la sua bellezza, che era davvero eccezionale.
L'ordine fu portato dai sette servitori personali del re, che si chiamavano
Meuman, Bizzeta, Carbona, Bigta, Abagta, Zetar e Carcas.
12 Contro l'ordine trasmesso dai sette
servitori, la regina rifiutò di ubbidire. Il re ne fu molto contrariato e
andò in collera.
13 Parlò di
questo fatto con i consiglieri ai quali era solito rivolgersi per la loro
competenza in questioni legali e di governo.
14
Domandò il parere di Carsena, Setar, Admata, Tarsis, Meres, Marsena e
Memucan. Questi sette principi avevano le cariche più importanti nel
governo dell'impero dei Medi e dei Persiani ed erano abitualmente ascoltati dal
re.
15 «La regina Vasti, - disse Assuero, -
non ha eseguito l'ordine che le avevo dato tramite i miei servitori. Quale
provvedimento si deve prendere?».
16 Memucan
parlò di fronte al re e alla sua corte: «La regina Vasti ha offeso
non solo la persona del re, ma anche tutti i suoi funzionari, anzi tutti gli
uomini delle varie province dell'impero.
17
Questo rifiuto della regina può incoraggiare qualsiasi donna a mancare di
rispetto a suo marito. Le mogli potrebbero cominciare a dire: neppure la regina
Vasti ha ubbidito quando Assuero, che era il re, l'ha mandata a chiamare!
18 Le mogli dei funzionari dei Medi e dei
Persiani, che avranno saputo del comportamento della regina Vasti, oggi stesso
terranno testa ai loro mariti: sarà quanto basta per provocare insolenze
e litigi.
19 Se tu, o re, lo ritieni giusto, fa'
scrivere un decreto e mettilo nella raccolta delle leggi dell'impero,
così nessuno lo potrà cambiare. Il decreto deve stabilire che
Vasti non potrà più comparire alla presenza del re Assuero e che
un'altra, più meritevole di lei, diventerà regina al suo posto.
20 Il decreto, firmato dal re, sarà
diffuso in questo immenso impero. Vedrai che allora tutte le mogli porteranno
rispetto ai loro mariti, di qualunque condizione essi
siano».
21 Il re e la sua corte approvarono
la proposta di Memucan.
22 Il re fece preparare
il decreto e lo mandò in ogni provincia, tradotto nella lingua di ogni
popolazione e trascritto nella scrittura locale. Stabiliva così che
l'uomo doveva essere il capo in ogni famiglia e imporre l'uso della sua lingua
materna.
La regina Vasti rifiuta di obbedire ad AssueroCAPITOLO
2
ESTER DIVENTA REGINA
1 Più tardi la collera
di Assuero passò, ma egli continuava a pensare a Vasti, al modo come si
era comportata e alla decisione presa contro di lei.
2 Allora alcuni cortigiani suggerirono al re:
«Perché non fai cercare delle ragazze giovani e belle?
3 Potresti mandare degli incaricati in tutte le
province dell'impero per radunarle qui nel tuo harem. Saranno affidate ad Egai,
l'eunuco di corte che ha il compito di sorvegliare le donne. Egli penserà
anche ai loro trattamenti di bellezza.
4 La
ragazza che ti piacerà di più potrebbe diventare regina al posto
di Vasti». Al re piacque questa idea e così
fece
5 A quel tempo abitava in Susa un Ebreo
della tribù di Beniamino, di nome Mardocheo, discendente di Iair, di
Simei e di Kis.
6 Era uno di quelli che il re di
Babilonia Nabucodonosor aveva deportato da Gerusalemme insieme con il re di
Giuda Ieconia.
7 Egli era il tutore di una
ragazza, orfana di padre e di madre, figlia di un suo zio. Il nome della ragazza
era Adassa, ma tutti la chiamavano Ester. Essa era bellissima e affascinante.
Dopo la morte del padre e della madre, Mardocheo l'aveva presa con sé
come una figlia
8 Quando fu dato l'ordine di
radunare a Susa ragazze per l'harem, anche Ester fu portata a corte e affidata a
Egai, il sorvegliante delle donne.
9 Ester gli
piacque molto e conquistò le sue simpatie. Egai le diede subito
l'occorrente per curare la sua bellezza, le assegnò un trattamento
speciale, le mise a disposizione sette serve, scelte fra le migliori della
corte, e la sistemò con loro nella parte più confortevole
dell'harem.
10 Ester non aveva detto che era
Ebrea e non aveva parlato della sua famiglia, perché Mardocheo le aveva
ordinato di non dire niente.
11 Lui poi passava
ogni giorno davanti al cortile dell'harem per sapere come stava Ester e se la
trattavano bene
12 Secondo il regolamento
dell'harem, ogni ragazza andava dal re Assuero quando era il suo turno, alla
fine di dodici mesi di preparazione. Per sei mesi doveva fare massaggi con olio
di mirra, per altri sei doveva far uso di balsamo e altri cosmetici.
13 Quando finalmente la ragazza lasciava l'harem
per andare da re, le venivano dati tutti gli ornamenti che chiedeva di portare
con sé.
14 Andava alla sera la mattina
ritornava in un altro reparto del l'harem diretto dall'eunuco di corte Saasgaz,
i quale sorvegliava le donne che erano già stata con il re. Esse non
tornavano più dal re; solo se una gli piaceva molto la mandava a chiamare
per nome
15 Quando venne il suo turno, Ester
(figlia di Abicail, zio di Mardocheo che l'aveva adottata) prese soltanto quello
che le aveva consigliato Egai, l'eunuco custode delle donne. Essa conquistava
l'ammirazione di tutti quelli che li vedevano.
16 Ester fu condotta alla corte del re Assuero
nel settimo anno del regno, nel decimo mese, o mese di Tebet.
17 Il re preferì Ester a tutte le donne
che erano già state con lui. Essa conquistò la sua benevolenza e
la sua simpatia più di ogni altra ragazza. Perciò il re le mise in
testa il turbante regale e la nominò regina al posto di Vasti.
18 In onore di Ester il re fece un grande
banchetto per tutti i principi e funzionari, proclamò un giorno di festa
in tutte le province e distribuì molti doni con generosità
regale.
MARDOCHEO SCOPRE UNA CONGIURA DI CORTE
19 Al tempo in cui le ragazze
furono radunate, Mardocheo aveva un modesto incarico a corte.
20 Ester non aveva rivelato nulla della sua
famiglia e del suo popolo: così le aveva ordinato Mardocheo ed essa
continuava ad ubbidirgli come quando viveva sotto la sua
tutela
21 Un giorno Mardocheo si trovava
nell'anticamera del re. Due funzionari di guardia all'appartamento regale,
Bigtan e Teres, pieni di rancore contro Assuero, stavano preparando una congiura
per ucciderlo.
22 Mardocheo venne a saperlo e
avvisò la regina Ester; essa lo riferì al re a nome di Mardocheo.
23 Si fece un'inchiesta e la congiura fu
scoperta. I due furono impiccati e, per ordine del re, il fatto fu registrato
nelle cronache ufficiali
dell'impero.
CAPITOLO
3
AMAN VUOLE STERMINARE GLI EBREI
1 Dopo questi fatti un certo
Aman, figlio di Ammedata, della stirpe di Agag, fu promosso dal re Assuero alla
più alta carica del suo governo.
2 Per
ordine del re tutti i funzionari in servizio a corte dovevano riverire Aman con
la genuflessione e l'inchino. Solo Mardocheo non si inginocchiava e non si
inchinava mai.
3 Gli altri funzionari di corte
chiedevano a Mardocheo: «Perché trasgredisci gli ordini del
re?».
4 Essi gli facevano questa
osservazione tutti i giorni, ma lui non li ascoltava dichiarandosi Ebreo. Allora
lo denunziarono ad Aman per vedere se questa giustificazione era
valida
5 Aman vide che davvero Mardocheo non si
inginocchiava e non si inchinava al suo passaggio, e si irritò
moltissimo.
6 Quando seppe a quale popolo
apparteneva Mardocheo, Aman non si accontentò più di volere la
morte di lui solo, ma progettò di sterminare tutti gli Ebrei dell'impero
insieme con lui
7 Nel dodicesimo anno del regno
di Assuero, nel primo mese, cioè nel mese di Nisan, Aman fece tirare a
sorte la data dello sterminio, mese e giorno. Risultò il dodicesimo mese,
cioè il mese di Adar, e il giorno tredici.
8 Poi Aman andò a parlare con il re e gli
disse: «C'è un popolo, disperso tra gli altri popoli in ogni
provincia del tuo impero, che vive separato dagli altri, a modo suo. Ha leggi
diverse e, per di più, non osserva la tua. Non ti conviene lasciarlo
vivere in pace.
9 Se sei del mio parere, da'
ordine scritto che sia sterminato e io verserò ai funzionari
dell'amministrazione trecentoquaranta tonnellate d'argento per il tesoro
regale».
10-11 Il re allora si sfilò
dal dito l'anello con il sigillo e lo consegnò ad Aman, figlio di
Ammedata, della stirpe di Agag. Il re disse a questo persecutore degli Ebrei:
«Quel denaro è nelle tue mani e quel popolo in tuo potere: fanne
quel che vuoi»
12 Il giorno tredici del
primo mese, il mese di Nisan, furono chiamati i segretari di corte e Aman
dettò un ordine per tutti i governatori reali, i prefetti delle province
e i capi delle varie popolazioni. I segretari scrissero a ogni provincia a nome
del re Assuero, usando la scrittura locale e la lingua materna di ogni
popolazione, poi sigillarono ufficialmente la lettera con l'anello del re.
13 Le lettere furono spedite per mezzo di
corrieri alle province dell'impero. Contenevano l'ordine di sterminare,
uccidere, eliminare tutti gli Ebrei, giovani e vecchi, donne e bambini, tutti in
un sol giorno, il tredici del dodicesimo mese, il mese di Adar. I loro beni
dovevano essere confiscati.
14 Una copia della
lettera doveva essere pubblicata in ogni provincia e fatta conoscere alla gente,
in modo che tutti fossero pronti per il giorno fissato.
15 All'ordine del re i corrieri partirono in
gran fretta. Appena il decreto fu promulgato a Susa, il re e Aman andarono a
banchettare, mentre la capitale era in grande
agitazione.
CAPITOLO
4
MARDOCHEO CHIEDE L'AIUTO DI ESTER
1 Quando Mardocheo seppe quel
che era stato deciso, si strappò gli abiti, si vestì di sacco e si
coprì il capo di cenere. Usci nelle strade della città piangendo e
gridando disperatamente.
2 Ma, giunto alla porta
del palazzo reale, si fermò perché era proibito entrare vestiti di
sacco.
3 In tutte le province fu conosciuta la
legge promulgata dal re e gli Ebrei cominciarono un periodo di lutto.
Digiunavano, piangevano, si lamentavano; la maggior parte di loro usarono come
letto un sacco coperto di cenere
4 Quando le
serve e gli eunuchi informarono Ester di quanto stava succedendo, la regina fu
presa dalla disperazione. Mandò dei vestiti a Mardocheo perché se
li mettesse, ma lui volle tenere il suo abito di sacco.
5 Ester allora mandò a chiamare Atach, un
eunuco di corte messo a suo servizio. Gli ordinò di andare da Mardocheo e
di chiedergli che cosa veramente stava succedendo.
6 Atach andò a parlare con lui nella
piazza davanti all'ingresso della reggia.
7
Mardocheo lo informò di tutto quel che era accaduto. Gli disse che Aman
aveva promesso di versare nel tesoro del re una forte somma di denaro in cambio
dello sterminio degli Ebrei.
8 Gli diede anche
una copia del decreto reale di sterminio pubblicato a Susa, perché Ester
la vedesse coi propri occhi. Incaricò Atach di informarla per bene e di
ordinarIe di andare dal re. Doveva fare tutto il possibile e supplicarlo di
avere pietà del popolo ebraico.
9 Atach
tornò da Ester e le riferì tutto quel che aveva detto Mardocheo.
10 Allora Ester rimandò Atach da
Mardocheo con questa risposta:
11
«Chiunque, uomo o donna, osa presentarsi al re nel suo palazzo, senza
esservi chiamato, sarà messo a morte. Questa è la legge: lo sanno
tutti i funzionari di corte e anche la gente delle province. Perché abbia
salva la vita bisogna che il re stenda verso di lui il suo scettro d'oro. Quanto
a me, è già un mese che il re non mi manda a
chiamare»
12-13 Quando Mardocheo seppe la
risposta di Ester, le mandò a dire: «Non illuderti di poterti
salvare solo perché stai alla corte del re.
14 Se tu hai deciso di tacere in un momento come
questo, l'aiuto per la salvezza degli Ebrei verrà da un'altra parte. Tu
invece morirai, e con te finirà la tua famiglia. Chissà! Forse tu
sei diventata regina proprio per un momento come
questo»
15 Allora Ester mandò a dire
a Mardocheo:
16 «D'accordo, raduna tutti
gli Ebrei che si trovano a Susa e falli digiunare per me; state senza mangiare
né bere per tre giorni e tre notti. Digiunerò anch'io con le mie
serve, poi, anche se è proibito, andrò dal re e, se dovrò
morire, morirò».
17 Mardocheo si
allontanò e fece come aveva detto
Ester.
CAPITOLO 5
ESTER INVITA A BANCHETTO IL RE E AMAN
1 Tre giorni dopo Ester si
vestì da regina e si recò nel cortile interno della reggia,
davanti alla sala del trono. Il re era seduto su trono di fronte alla porta
d'ingresso.
2 Appena vide la regina Ester, in
piedi nell'atrio, fu beni impressionato dalla sua presenza e stese verso di lei
lo scettro d'oro. Ester si avvicinò e toccò la punta dello
scettro.
3 Il re le
disse:
- Ester, mia regina, che desideri? Avrai
quel che vuoi, fosse anche la metà del mio
regno.
4 Essa
rispose:
- Ti prego di accettare l'invito al
banchetto che oggi ho preparato per te e Aman.
5
Il re ordinò:
- Avvertite subito Aman di
prepararsi per l'invito di Ester.
Così il
re e Aman andarono al banchetto preparato da
Ester.
6 Mentre si bevevano gli ultimi bicchieri
di vino il re disse:
- Ester, chiedi quel che
vuoi e l'avrai! Qual è il tuo desiderio? Per farti contenta ti darei
anche metà del mio regno!
7 Ma Ester
rispose:
- Che cosa posso chiedere?
8 Se vuoi farmi piacere, o mio re, se proprio
vuoi accontentarmi, ebbene, domani, tu e Aman tornate a banchetto da me. Ti
dirò domani quel che desidero.
AMAN VUOLE ELIMINARE MARDOCHEO
9 Quel giorno Aman uscì
dal banchetto felice e soddisfatto; però quando alla porta della reggia
vide che Mardocheo non si alzava per fargli l'inchino, andò su tutte le
furie.
10 Tuttavia si controllò e
andò a casa sua dove fece chiamare gli amici e sua moglie Zeres.
11 Si vantò con loro della sua potenza e
ricchezza, dei suoi molti figli e della carica che il re gli aveva dato sopra
tutti i principi e funzionari.
12 E diceva:
«Anche la regina Ester mi onora: al cònvito che ha appena offerto,
insieme col re ha invitato solo me e domani siamo invitati di nuovo.
13 Ma tutto questo non conta più niente
per me, quando vedo quell'Ebreo che resta seduto alla porta della
reggia».
14 Sua moglie Zeres e gli amici gli
dissero: «E tu fa piantare un palo alto venticinque metri e di' al re che
domani mattina vi faccia impiccare Mardocheo, così potrai andare contento
al banchetto». Aman fu soddisfatto del consiglio e fece piantare il
palo.
CAPITOLO 6
AMAN COSTRETTO AD ONORARE MARDOCHEO
1 Quella notte il re non
riusciva a dormire. Allora mandò a prendere il libro delle cronache
ufficiali dell'impero e se ne fece leggere qualche pagina.
2 Capitò proprio il resoconto delle
informazioni date da Mardocheo su Bigtan e Teres, i due servitori di guardia
all'appartamento reale, che avevano fatto una congiura per uccidere Assuero.
3 Il re allora
chiese:
- Che ricompensa è stata data a
Mardocheo per quel che ha fatto?
- Nessuna, -
risposero i servi.
4 E il
re:
- Chi c'è adesso a
corte?
Aman era appena entrato nel cortile
esterno della reggia, perché voleva dire al re di far impiccare Mardocheo
al palo che aveva fatto preparare.
5 - C'è
Aman che aspetta fuori, - risposero i servi.
-
Fatelo entrare, - disse il re.
6 Aman
entrò e il re gli disse:
- C'è un
uomo che io voglio onorare in maniera particolare: che cosa dovrei fare per
lui?
Aman pensò: certamente sta parlando
di me! Allora rispose:
78 - Se proprio vuoi
onorare qualcuno, mettigli a disposizione la tua veste regale e il tuo cavallo
ornato con il turbante come quando lo usi tu.
9
Un nobile della tua corte farà indossare a quell'uomo la tua veste
regale, lo farà salire a cavallo e gli farà percorrere la via
principale della città. Lungo il percorso griderà: «Guardate,
così si fa per un uomo che il re desidera
onorare!».
10 - Su, svelto, - ordinò
il re ad Aman; - va' a prendere gli abiti e il cavallo, e prepara questi onori
per Mardocheo, quell'Ebreo che fa servizio a corte. Bada di fare tutto come hai
detto.
11 Allora Aman andò, prese gli
abiti e il cavallo e rivestì Mardocheo. Uscirono sulla strada principale
della città e Aman, davanti al cavallo, ripeteva ad alta voce:
«Guardate, così si fa per un uomo che il re desidera onorare!».
12 Alla fine Mardocheo tornò al suo posto
all'ingresso della reggia. Aman, invece, si ritirò subito a casa sua, a
testa bassa e demoralizzato.
13 Raccontò
tutto l'accaduto alla moglie Zeres e agli amici. Ma sua moglie e quei saggi
amici furono soltanto capaci di dirgli: «Brutto segno! con Mardocheo ormai
stai perdendo, e siccome è un Ebreo, non riuscirai a spuntarla. Per te
questa è la fine».
14 Stavano ancora
parlando, quando arrivarono i servi del re per condurre subito Aman a banchetto
dalla regina Ester.
Trionfo di MardocheoCAPITOLO
7
LA FINE DI AMAN
1 Il re e Aman andarono al
banchetto della regina Ester.
2 Anche questa
volta, alla fine del pranzo, il re domandò a
Ester:
- Mia regina, allora qual è la tua
richiesta? Quel che desideri te lo darò. Per farti contenta ti darei
anche la metà del mio regno.
3 La regina
Ester rispose:
- Se mi vuoi accontentare e ti
pare giusto, ecco quel che ti chiedo: salva la mia vita e la vita del mio
popolo,
4 perché ci hanno venduti e
destinati allo sterminio! Se io e il mio popolo fossimo venduti come schiavi, la
cosa non sarebbe così grave. Non avrei disturbato il re, avrei taciuto.
Ma c'è uno che ci vuole rovinare e far
morire!
5 Subito il re domandò a
Ester:
- Ma chi ha osato decidere una cosa
simile? Dov'è quest'uomo?
6 - Eccolo! -
rispose la regina. - Il nostro nemico, l'uomo che ci odia è il perfido
Aman.
Sotto lo sguardo del re e della regina Aman
era sconvolto.
7 Il re si alzò da tavola
infuriato e uscì in giardino. Aman capì che il re aveva ormai
deciso di condannarlo e si fermò a supplicare Ester di salvargli la vita.
8 Ester era sdraiata sul divano. Aman le si era
appena avvicinato quando il re rientrò nella sala. Lo vide e
gridò: «Quest'uomo vuole addirittura far violenza alla regina in
casa mia, davanti ai miei occhi!». Con questa parola del re, Aman era ormai
condannato.
9 Un funzionario del re, un certo
Carbona, aggiunse: «C'è di più: Aman ha fatto piantare in
casa sua un palo alto venticinque metri. Voleva farvi impiccare Mardocheo, che
aveva salvato la vita al re». Il re ordinò: «Impiccate Aman su
quel palo!».
10 Così impiccarono
Aman al palo che lui stesso aveva innalzato per Mardocheo e l'ira del re si
calmò.
Ester confonde AmanCAPITOLO 8
GLI EBREI AUTORIZZATI A DIFENDERSI
1 Quel giorno stesso il re
regalò alla regina Ester tutti i beni di Aman, il nemico degli Ebrei.
Ester parlò al re della sua parentela con Mardocheo, e così egli
fu ammesso alla presenza del re.
2 Assuero prese
l'anello del sigillo, quello che prima aveva affidato ad Aman, e lo
consegnò a Mardocheo. Ester poi incaricò Mardocheo di amministrare
tutti i beni che erano stati di Aman.
3 Ester
fece al re un'altra richiesta. Si inginocchiò davanti a lui in lacrime e
lo pregò con insistenza di salvare gli Ebrei dalla strage che Aman,
l'Agaghita, aveva organizzato.
4 Il re stese
verso di lei il suo scettro d'oro. Allora Ester si alzò in piedi di
fronte al re e disse:
56 - Se ti sono cara, se io
ti piaccio davvero e se la mia domanda ti sembra giusta, ascoltami. Fa' un
decreto e annulla le lettere scritte da Aman, figlio di Ammedata l'Agaghita, per
organizzare lo sterminio degli Ebrei in tutte le province.
6 Come potrei assistere alla rovina del mio
popolo? Come potrei sopportare lo sterminio dei miei
fratelli?
7 Il re Assuero rispose alla regina
Ester e all'ebreo Mardocheo:
- Ho già
fatto impiccare Aman per il male che ha cercato di fare agli Ebrei; ho anche
donato i suoi beni a Ester.
8 Ma quelle lettere
non possono più essere annullate, perché sono state scritte in mio
nome e già sigillate col mio anello. Tuttavia vi autorizzo a dare altre
disposizioni, quelle che riteniate necessarie a vantaggio degli Ebrei. Scrivete
pure a mio nome e sigillate gli ordini col mio
anello.
9 Senza perdere tempo, il ventitré
del terzo mese, il mese di Sivan, Mardocheo chiamò i segretari di corte e
dettò gli ordini per tutti gli Ebrei, per i governatori, i prefetti e i
funzionati delle centoventisette province dell'impero, dai confini dell'India
fino all'Etiopia. Le lettere furono scritte nella lingua e con la scrittura di
ogni popolazione. Agli Ebrei furono mandate dappertutto lettere nella loro
lingua e scrittura.
10 Mardocheo scrisse a nome
del re e sigillò le lettere coll'anello regale. Poi le spedì per
mezzo di corrieri ufficiali, equipaggiati con i veloci cavalli di razza
dell'amministrazione.
11 Nelle lettere era
scritto che il re autorizzava gli Ebrei di qualsiasi località ad
organizzarsi per la difesa. In caso di aggressione armata da parte di uomini di
qualsiasi popolazione o provincia, gli Ebrei avevano il diritto di difendersi.
Potevano combattere con le armi, uccidere tutti gli avversari, comprese donne e
bambini, e impadronirsi dei loro beni.
12 Queste
disposizioni valevano per tutte le province dell'impero, ma solo per il giorno
tredici del dodicesimo mese, o mese di Adar.
13
Il contenuto del decreto doveva essere pubblicato come legge in ogni provincia e
fatto conoscere a tutti, in modo che gli Ebrei fossero in grado di difendersi
dai loro nemici nel giorno fissato.
14 L'ordine
era urgente. I corrieri regali salirono sui cavalli dell'amministrazione e
partirono subito al galoppo. Intanto il decreto veniva pubblicato nella
cittadella di Susa.
15 Mardocheo uscì
dalla reggia. Indossava una veste regale di lino e porpora viola e un mantello
di bisso e porpora rossa; in testa aveva un magnifico turbante d'oro. A Susa vi
furono grandi manifestazioni di gioia.
16 Gli
Ebrei erano felici per il trionfo: nei loro occhi brillava la gioia.
17 Quando l'ordine del re giunse nelle varie
città e province, gli Ebrei furono presi da gioia e allegria. Dappertutto
fecero un giorno di festa e organizzarono banchetti. Molti, che appartenevano ad
altre popolazioni, per paura si fecero
Ebrei.
CAPITOLO 8
GLI EBREI DISTRUGGONO I LORO NEMICI
1 Venne il tredici del
dodicesimo mese, il mese di Adar. In quel giorno doveva essere eseguito il
precedente decreto del re, e i nemici degli Ebrei speravano di averli in loro
potere. Ma accadde tutto il contrario: gli Ebrei ebbero la rivincita sui loro
nemici.
2 In tutte le province dell'impero, in
ogni città, gli Ebrei si radunarono nei quartieri loro riservati e
organizzarono l'attacco contro i nemici. Nessuno riuscì ad opporsi
perché dappertutto la gente aveva paura degli Ebrei.
3 Anche le autorità delle province, i
governatori, i prefetti e i rappresentanti del governo aiutavano gli Ebrei per
paura di Mardocheo.
4 Si era infatti diffusa la
voce, nelle varie province, che ora Mardocheo a corte era molto potente. La sua
autorità cresceva sempre più.
5
Così gli Ebrei colpirono, uccisero e distrussero i loro nemici,
perché potevano fare di loro quello che volevano.
610 Nella cittadella di Susa gli uccisi furono
cinquecento; tra questi, i dieci figli di Aman, il persecutore degli Ebrei, il
figlio di Ammedata l'Agaghita. Eccone i nomi: Parsandata, Dalfon, Aspata,
Porata, Adalia, Aridata, Parmasta, Arisai, Aridai e Vaizata. Gli Ebrei
però non toccarono i loro beni.
11 Il
giorno stesso il re fu informato del numero delle persone uccise nella
cittadella.
12 Disse allora alla regina
Ester:
- Solo nella cittadella gli Ebrei hanno
ammazzato cinquecento persone, oltre ai dieci figli di Aman. Chissà che
strage nelle altre province! Hai altre richieste? Ti sarà concesso quel
che vuoi.
13 Ester
rispose:
- Se non hai niente in contrario lascia
che a Susa gli Ebrei facciano anche domani come si è fatto oggi; inoltre
ordina di appendere in pubblico i corpi dei dieci figli di Aman.
14 Il re comandò di fare così, e
l'ordine fu reso noto a Susa. I corpi dei figli di Aman furono appesi in
pubblico.
15 Il quattordici del mese di Adar gli
Ebrei di Susa si radunarono ancora e uccisero altri trecento uomini, ma non
saccheggiarono i loro beni.
16 Nelle province,
il tredici del mese gli Ebrei si erano organizzati per difendersi, e si erano
liberati dai loro nemici: ne uccisero in tutto settantacinquemila, però
non toccarono i loro beni.
17 Il quattordici di
Adar essi non continuarono le uccisioni, ma fecero una giornata di festa e di
banchetti.
18 A Susa, invece, la festa fu il
quindici, dopo le uccisioni dei due giorni precedenti.
19 Questo è il motivo per cui gli Ebrei
dei villaggi festeggiano il quattordici di Adar con banchetti, allegre riunioni
e scambi di regali.
LA FESTA DEI PURIM
20 Mardocheo fece scrivere il
resoconto di questi avvenimenti, e mandò lettere a tutti gli Ebrei
dell'impero, vicini e lontani.
21 Ordinava che
ogni anno il 14 e il 15 del mese di Adar fossero giorni di festa.
22 Quelli, infatti, erano i giorni in cui gli
Ebrei avevano messo fine agli attacchi dei loro nemici. In quel mese il loro
dolore si era mutato in gioia, i giorni di lutto erano diventati giorni di
letizia. Tutti perciò dovevano far festa, organizzare pranzi, scambiarsi
regali e fare doni ai poveri.
23 Gli Ebrei
continuarono a celebrare ogni anno la ricorrenza, richiamandosi a queste parole
di Mardocheo:
24 «Aman, figlio di Ammedata
l'Agaghita, nemico degli Ebrei, aveva progettato di sterminarli. Aveva usato il
"pur" - cioè il sorteggio - per fissare la data del massacro.
25 Ma Ester supplicò il re, e questi
diede ordini scritti, per cui il male che Aman voleva fare agli Ebrei è
ricaduto su di lui. Lui e i suoi figli sono finiti sulla forca.
26 Quei giorni si chiamano Purim perché
pur vuoi dire sorteggio». Sia per le istruzioni contenute nella lettera di
Mardocheo sia per i fatti importanti che erano accaduti,
27 gli Ebrei decisero di celebrare quei due
giorni di festa ogni anno senza eccezione alla data fissata nella lettera. La
tradizione resta in vigore anche per tutti i loro discendenti e per chiunque
vuole diventare Ebreo.
28 Da allora in poi ogni
famiglia ebraica ricorda e celebra questa festa in ogni città e regione.
Gli Ebrei non tralasceranno mai questa festa dei Purim; anche i loro discendenti
la ricorderanno sempre.
29 Insieme a Mardocheo
anche la regina Ester, figlia di Abicail, scrisse un'altra lettera, molto
autorevole, a proposito dei Purim.
30-31 La
mandò agli Ebrei delle centoventisette province dell'impero. Augurava
pace e benessere e stabiliva di celebrare fedelmente i giorni dei Purim alla
data fissata, secondo le norme volute da Mardocheo e dalla regina Ester. Gli
Ebrei, infatti, le avevano messe in vigore per sé e per i loro
discendenti al pari delle norme sui digiuni e le invocazioni che li
accompagnano. Le disposizioni di Ester vennero raccolte in un
libro.
CAPITOLO 10
IL SUCCESSO DI MARDOCHEO
1 Il re rafforzò il suo
potere per terra e per mare.
2 Le cronache
ufficiali del regno dei Medi e dei Persiani contengono il resoconto completo
delle grandi imprese compiute da Assuero e tutti i particolari della
straordinaria carriera di Mardocheo, che il re aveva promosso al più alto
incarico.
3 Mardocheo esercitata, dopo il re, il
massimo potere. Egli cercò sempre la pace e la prosperità del suo
popolo. Fu amato e stimato da tutti i suoi fratelli ebrei.