LA SACRA BIBBIA - ANTICO TESTAMENTO - ESTER

INTRODUZIONE AL LIBRO DI ESTER

Caratteristiche generali
Il libro di Ester racconta una vicenda che sarebbe accaduta ai tempi dell'impero persiano. Alla fine dell'esilio (538 a.C.) molte famiglie ebraiche non erano ritornate in patria, ma erano rimaste nei territori dove erano state deportate. Qui sorgevano spesso contrasti con le popolazioni locali, perché gli Ebrei seguivano usanze e modi di vivere diversi dagli altri. Spesso queste rivalità sfociavano in vere e proprie persecuzioni. Il libro di Ester parla appunto del successo ottenuto dagli Ebrei in una di queste.
Ester, una ragazza ebrea, fu presa in sposa dal re di Persia e divenne regina. In quel tempo il primo ministro persiano, Aman, per rivalità contro un funzionario ebreo, aveva organizzato una persecuzione antiebraica. Ester riuscì a ottenere dal re che gli Ebrei potessero resistere con le armi. La data del loro sterminio era stata fissata da Aman estraendola a sorte. Ma, per merito di Ester, la situazione si capovolse e il giorno sorteggiato vide il trionfo degli Ebrei sui loro persecutori. A ricordo di questo evento - dice il finale del libro - fu istituita una festa, chiamata dei «purim» cioè delle «sorti», che gli Ebrei celebrano in primavera.

Autore e ambiente storico
Secondo alcuni studiosi, il libro di Ester fu scritto verso la fine del Il secolo a.C. Il suo scopo è quello di infondere coraggio negli Ebrei, invitandoli, quando sono perseguitati con violenza e senza ragione, a tentare ogni via umanamente possibile per difendersi. L'aiuto di Dio non è escluso (vedi 4,14), ma il libro incoraggia soprattutto l'impegno umano di resistenza. Ricorda agli Ebrei, che in quel tempo avevano perduto ogni speranza di indipendenza, il diritto alla libertà alla difesa della loro identità. Ma la vicenda narrata fa anche riflettere su dramma della violenza che genera violenza.

Schema
- Ester diventa regina di Persia 1,1-2,23
- Aman decide la rovina degli Ebrei 3,1-15
- Ester ottiene dal re la salvezza degli Ebrei 4,1-6,1
- Il trionfo degli Ebrei 7,1-10

LIBRO DI ESTER

CAPITOLO 1

LA REGINA VASTI OFFENDE IL RE ASSUERO

1-3 I fatti qui raccontati accaddero al tempo di Assuero, re di Persia. Il regno di Assuero si estendeva dai confini dell'India fino all'Etiopia ed era diviso in centoventisette province. Nel terzo anno del suo regno, mentre si trovava nella sua reggia nella cittadella, di Susa, Assuero offrì un banchetto a tutti i suoi principi e funzionari. Erano presenti anche gli ufficiali dell'esercito dei Medi e dei Persiani, i nobili e i prefetti delle province
4 Egli voleva così mostrare la ricchezza e la potenza del suo impero e lo splendido fasto della sua corte. Per questo la festa durò molto a lungo, circa sei mesi.
5 Alla fine il re fece un banchetto anche per tutti gli altri che si trovavano nella cittadella e invitò, senza distinzione, persone importanti e semplici cittadini. La festa continuò per sette giorni e si svolse nel parco della reggia.
6 Il parco era decorato con tendaggi bianchi e violetti, appesi alle colonne di marmo con anelli d'argento e con cordoni di lino bianco e rosa. I divani, adornati d'oro e d'argento, erano disposti sopra un pavimento di porfido, marmo bianco, madreperla e pietre colorate.
7 Si beveva in coppe d'oro di varie forme, e il vino era abbondante proprio come si usa in un banchetto regale.
8 Si poteva bere con libertà, tanto o poco, perché il re aveva ordinato ai camerieri di rispettare i desideri di ciascuno.
9 Anche la regina Vasti aveva organizzato un banchetto per le donne nella reggia di Assuero
10-11 Dopo sette giorni di banchetto, il re, ormai eccitato dal troppo vino, ordinò di far venire accanto a sé la regina Vasti, ornata del turbante regale. Voleva mostrare ai principi e a tutta la gente la sua bellezza, che era davvero eccezionale. L'ordine fu portato dai sette servitori personali del re, che si chiamavano Meuman, Bizzeta, Carbona, Bigta, Abagta, Zetar e Carcas.
12 Contro l'ordine trasmesso dai sette servitori, la regina rifiutò di ubbidire. Il re ne fu molto contrariato e andò in collera.
13 Parlò di questo fatto con i consiglieri ai quali era solito rivolgersi per la loro competenza in questioni legali e di governo.
14 Domandò il parere di Carsena, Setar, Admata, Tarsis, Meres, Marsena e Memucan. Questi sette principi avevano le cariche più importanti nel governo dell'impero dei Medi e dei Persiani ed erano abitualmente ascoltati dal re.
15 «La regina Vasti, - disse Assuero, - non ha eseguito l'ordine che le avevo dato tramite i miei servitori. Quale provvedimento si deve prendere?».
16 Memucan parlò di fronte al re e alla sua corte: «La regina Vasti ha offeso non solo la persona del re, ma anche tutti i suoi funzionari, anzi tutti gli uomini delle varie province dell'impero.
17 Questo rifiuto della regina può incoraggiare qualsiasi donna a mancare di rispetto a suo marito. Le mogli potrebbero cominciare a dire: neppure la regina Vasti ha ubbidito quando Assuero, che era il re, l'ha mandata a chiamare!
18 Le mogli dei funzionari dei Medi e dei Persiani, che avranno saputo del comportamento della regina Vasti, oggi stesso terranno testa ai loro mariti: sarà quanto basta per provocare insolenze e litigi.
19 Se tu, o re, lo ritieni giusto, fa' scrivere un decreto e mettilo nella raccolta delle leggi dell'impero, così nessuno lo potrà cambiare. Il decreto deve stabilire che Vasti non potrà più comparire alla presenza del re Assuero e che un'altra, più meritevole di lei, diventerà regina al suo posto.
20 Il decreto, firmato dal re, sarà diffuso in questo immenso impero. Vedrai che allora tutte le mogli porteranno rispetto ai loro mariti, di qualunque condizione essi siano».
21 Il re e la sua corte approvarono la proposta di Memucan.
22 Il re fece preparare il decreto e lo mandò in ogni provincia, tradotto nella lingua di ogni popolazione e trascritto nella scrittura locale. Stabiliva così che l'uomo doveva essere il capo in ogni famiglia e imporre l'uso della sua lingua materna.
La regina Vasti rifiuta di obbedire ad Assuero


CAPITOLO 2

ESTER DIVENTA REGINA

1 Più tardi la collera di Assuero passò, ma egli continuava a pensare a Vasti, al modo come si era comportata e alla decisione presa contro di lei.
2 Allora alcuni cortigiani suggerirono al re: «Perché non fai cercare delle ragazze giovani e belle?
3 Potresti mandare degli incaricati in tutte le province dell'impero per radunarle qui nel tuo harem. Saranno affidate ad Egai, l'eunuco di corte che ha il compito di sorvegliare le donne. Egli penserà anche ai loro trattamenti di bellezza.
4 La ragazza che ti piacerà di più potrebbe diventare regina al posto di Vasti». Al re piacque questa idea e così fece
5 A quel tempo abitava in Susa un Ebreo della tribù di Beniamino, di nome Mardocheo, discendente di Iair, di Simei e di Kis.
6 Era uno di quelli che il re di Babilonia Nabucodonosor aveva deportato da Gerusalemme insieme con il re di Giuda Ieconia.
7 Egli era il tutore di una ragazza, orfana di padre e di madre, figlia di un suo zio. Il nome della ragazza era Adassa, ma tutti la chiamavano Ester. Essa era bellissima e affascinante. Dopo la morte del padre e della madre, Mardocheo l'aveva presa con sé come una figlia
8 Quando fu dato l'ordine di radunare a Susa ragazze per l'harem, anche Ester fu portata a corte e affidata a Egai, il sorvegliante delle donne.
9 Ester gli piacque molto e conquistò le sue simpatie. Egai le diede subito l'occorrente per curare la sua bellezza, le assegnò un trattamento speciale, le mise a disposizione sette serve, scelte fra le migliori della corte, e la sistemò con loro nella parte più confortevole dell'harem.
10 Ester non aveva detto che era Ebrea e non aveva parlato della sua famiglia, perché Mardocheo le aveva ordinato di non dire niente.
11 Lui poi passava ogni giorno davanti al cortile dell'harem per sapere come stava Ester e se la trattavano bene
12 Secondo il regolamento dell'harem, ogni ragazza andava dal re Assuero quando era il suo turno, alla fine di dodici mesi di preparazione. Per sei mesi doveva fare massaggi con olio di mirra, per altri sei doveva far uso di balsamo e altri cosmetici.
13 Quando finalmente la ragazza lasciava l'harem per andare da re, le venivano dati tutti gli ornamenti che chiedeva di portare con sé.
14 Andava alla sera la mattina ritornava in un altro reparto del l'harem diretto dall'eunuco di corte Saasgaz, i quale sorvegliava le donne che erano già stata con il re. Esse non tornavano più dal re; solo se una gli piaceva molto la mandava a chiamare per nome
15 Quando venne il suo turno, Ester (figlia di Abicail, zio di Mardocheo che l'aveva adottata) prese soltanto quello che le aveva consigliato Egai, l'eunuco custode delle donne. Essa conquistava l'ammirazione di tutti quelli che li vedevano.
16 Ester fu condotta alla corte del re Assuero nel settimo anno del regno, nel decimo mese, o mese di Tebet.
17 Il re preferì Ester a tutte le donne che erano già state con lui. Essa conquistò la sua benevolenza e la sua simpatia più di ogni altra ragazza. Perciò il re le mise in testa il turbante regale e la nominò regina al posto di Vasti.
18 In onore di Ester il re fece un grande banchetto per tutti i principi e funzionari, proclamò un giorno di festa in tutte le province e distribuì molti doni con generosità regale.

MARDOCHEO SCOPRE UNA CONGIURA DI CORTE

19 Al tempo in cui le ragazze furono radunate, Mardocheo aveva un modesto incarico a corte.
20 Ester non aveva rivelato nulla della sua famiglia e del suo popolo: così le aveva ordinato Mardocheo ed essa continuava ad ubbidirgli come quando viveva sotto la sua tutela
21 Un giorno Mardocheo si trovava nell'anticamera del re. Due funzionari di guardia all'appartamento regale, Bigtan e Teres, pieni di rancore contro Assuero, stavano preparando una congiura per ucciderlo.
22 Mardocheo venne a saperlo e avvisò la regina Ester; essa lo riferì al re a nome di Mardocheo.
23 Si fece un'inchiesta e la congiura fu scoperta. I due furono impiccati e, per ordine del re, il fatto fu registrato nelle cronache ufficiali dell'impero.

CAPITOLO 3

AMAN VUOLE STERMINARE GLI EBREI

1 Dopo questi fatti un certo Aman, figlio di Ammedata, della stirpe di Agag, fu promosso dal re Assuero alla più alta carica del suo governo.
2 Per ordine del re tutti i funzionari in servizio a corte dovevano riverire Aman con la genuflessione e l'inchino. Solo Mardocheo non si inginocchiava e non si inchinava mai.
3 Gli altri funzionari di corte chiedevano a Mardocheo: «Perché trasgredisci gli ordini del re?».
4 Essi gli facevano questa osservazione tutti i giorni, ma lui non li ascoltava dichiarandosi Ebreo. Allora lo denunziarono ad Aman per vedere se questa giustificazione era valida
5 Aman vide che davvero Mardocheo non si inginocchiava e non si inchinava al suo passaggio, e si irritò moltissimo.
6 Quando seppe a quale popolo apparteneva Mardocheo, Aman non si accontentò più di volere la morte di lui solo, ma progettò di sterminare tutti gli Ebrei dell'impero insieme con lui
7 Nel dodicesimo anno del regno di Assuero, nel primo mese, cioè nel mese di Nisan, Aman fece tirare a sorte la data dello sterminio, mese e giorno. Risultò il dodicesimo mese, cioè il mese di Adar, e il giorno tredici.
8 Poi Aman andò a parlare con il re e gli disse: «C'è un popolo, disperso tra gli altri popoli in ogni provincia del tuo impero, che vive separato dagli altri, a modo suo. Ha leggi diverse e, per di più, non osserva la tua. Non ti conviene lasciarlo vivere in pace.
9 Se sei del mio parere, da' ordine scritto che sia sterminato e io verserò ai funzionari dell'amministrazione trecentoquaranta tonnellate d'argento per il tesoro regale».
10-11 Il re allora si sfilò dal dito l'anello con il sigillo e lo consegnò ad Aman, figlio di Ammedata, della stirpe di Agag. Il re disse a questo persecutore degli Ebrei: «Quel denaro è nelle tue mani e quel popolo in tuo potere: fanne quel che vuoi»
12 Il giorno tredici del primo mese, il mese di Nisan, furono chiamati i segretari di corte e Aman dettò un ordine per tutti i governatori reali, i prefetti delle province e i capi delle varie popolazioni. I segretari scrissero a ogni provincia a nome del re Assuero, usando la scrittura locale e la lingua materna di ogni popolazione, poi sigillarono ufficialmente la lettera con l'anello del re.
13 Le lettere furono spedite per mezzo di corrieri alle province dell'impero. Contenevano l'ordine di sterminare, uccidere, eliminare tutti gli Ebrei, giovani e vecchi, donne e bambini, tutti in un sol giorno, il tredici del dodicesimo mese, il mese di Adar. I loro beni dovevano essere confiscati.
14 Una copia della lettera doveva essere pubblicata in ogni provincia e fatta conoscere alla gente, in modo che tutti fossero pronti per il giorno fissato.
15 All'ordine del re i corrieri partirono in gran fretta. Appena il decreto fu promulgato a Susa, il re e Aman andarono a banchettare, mentre la capitale era in grande agitazione.

CAPITOLO 4

MARDOCHEO CHIEDE L'AIUTO DI ESTER

1 Quando Mardocheo seppe quel che era stato deciso, si strappò gli abiti, si vestì di sacco e si coprì il capo di cenere. Usci nelle strade della città piangendo e gridando disperatamente.
2 Ma, giunto alla porta del palazzo reale, si fermò perché era proibito entrare vestiti di sacco.
3 In tutte le province fu conosciuta la legge promulgata dal re e gli Ebrei cominciarono un periodo di lutto. Digiunavano, piangevano, si lamentavano; la maggior parte di loro usarono come letto un sacco coperto di cenere
4 Quando le serve e gli eunuchi informarono Ester di quanto stava succedendo, la regina fu presa dalla disperazione. Mandò dei vestiti a Mardocheo perché se li mettesse, ma lui volle tenere il suo abito di sacco.
5 Ester allora mandò a chiamare Atach, un eunuco di corte messo a suo servizio. Gli ordinò di andare da Mardocheo e di chiedergli che cosa veramente stava succedendo.
6 Atach andò a parlare con lui nella piazza davanti all'ingresso della reggia.
7 Mardocheo lo informò di tutto quel che era accaduto. Gli disse che Aman aveva promesso di versare nel tesoro del re una forte somma di denaro in cambio dello sterminio degli Ebrei.
8 Gli diede anche una copia del decreto reale di sterminio pubblicato a Susa, perché Ester la vedesse coi propri occhi. Incaricò Atach di informarla per bene e di ordinarIe di andare dal re. Doveva fare tutto il possibile e supplicarlo di avere pietà del popolo ebraico.
9 Atach tornò da Ester e le riferì tutto quel che aveva detto Mardocheo.
10 Allora Ester rimandò Atach da Mardocheo con questa risposta:
11 «Chiunque, uomo o donna, osa presentarsi al re nel suo palazzo, senza esservi chiamato, sarà messo a morte. Questa è la legge: lo sanno tutti i funzionari di corte e anche la gente delle province. Perché abbia salva la vita bisogna che il re stenda verso di lui il suo scettro d'oro. Quanto a me, è già un mese che il re non mi manda a chiamare»
12-13 Quando Mardocheo seppe la risposta di Ester, le mandò a dire: «Non illuderti di poterti salvare solo perché stai alla corte del re.
14 Se tu hai deciso di tacere in un momento come questo, l'aiuto per la salvezza degli Ebrei verrà da un'altra parte. Tu invece morirai, e con te finirà la tua famiglia. Chissà! Forse tu sei diventata regina proprio per un momento come questo»
15 Allora Ester mandò a dire a Mardocheo:
16 «D'accordo, raduna tutti gli Ebrei che si trovano a Susa e falli digiunare per me; state senza mangiare né bere per tre giorni e tre notti. Digiunerò anch'io con le mie serve, poi, anche se è proibito, andrò dal re e, se dovrò morire, morirò».
17 Mardocheo si allontanò e fece come aveva detto Ester.

CAPITOLO 5

ESTER INVITA A BANCHETTO IL RE E AMAN

1 Tre giorni dopo Ester si vestì da regina e si recò nel cortile interno della reggia, davanti alla sala del trono. Il re era seduto su trono di fronte alla porta d'ingresso.
2 Appena vide la regina Ester, in piedi nell'atrio, fu beni impressionato dalla sua presenza e stese verso di lei lo scettro d'oro. Ester si avvicinò e toccò la punta dello scettro.
3 Il re le disse:
- Ester, mia regina, che desideri? Avrai quel che vuoi, fosse anche la metà del mio regno.
4 Essa rispose:
- Ti prego di accettare l'invito al banchetto che oggi ho preparato per te e Aman.
5 Il re ordinò:
- Avvertite subito Aman di prepararsi per l'invito di Ester.
Così il re e Aman andarono al banchetto preparato da Ester.
6 Mentre si bevevano gli ultimi bicchieri di vino il re disse:
- Ester, chiedi quel che vuoi e l'avrai! Qual è il tuo desiderio? Per farti contenta ti darei anche metà del mio regno!
7 Ma Ester rispose:
- Che cosa posso chiedere?
8 Se vuoi farmi piacere, o mio re, se proprio vuoi accontentarmi, ebbene, domani, tu e Aman tornate a banchetto da me. Ti dirò domani quel che desidero.

AMAN VUOLE ELIMINARE MARDOCHEO

9 Quel giorno Aman uscì dal banchetto felice e soddisfatto; però quando alla porta della reggia vide che Mardocheo non si alzava per fargli l'inchino, andò su tutte le furie.
10 Tuttavia si controllò e andò a casa sua dove fece chiamare gli amici e sua moglie Zeres.
11 Si vantò con loro della sua potenza e ricchezza, dei suoi molti figli e della carica che il re gli aveva dato sopra tutti i principi e funzionari.
12 E diceva: «Anche la regina Ester mi onora: al cònvito che ha appena offerto, insieme col re ha invitato solo me e domani siamo invitati di nuovo.
13 Ma tutto questo non conta più niente per me, quando vedo quell'Ebreo che resta seduto alla porta della reggia».
14 Sua moglie Zeres e gli amici gli dissero: «E tu fa piantare un palo alto venticinque metri e di' al re che domani mattina vi faccia impiccare Mardocheo, così potrai andare contento al banchetto». Aman fu soddisfatto del consiglio e fece piantare il palo.

CAPITOLO 6

AMAN COSTRETTO AD ONORARE MARDOCHEO

1 Quella notte il re non riusciva a dormire. Allora mandò a prendere il libro delle cronache ufficiali dell'impero e se ne fece leggere qualche pagina.
2 Capitò proprio il resoconto delle informazioni date da Mardocheo su Bigtan e Teres, i due servitori di guardia all'appartamento reale, che avevano fatto una congiura per uccidere Assuero.
3 Il re allora chiese:
- Che ricompensa è stata data a Mardocheo per quel che ha fatto?
- Nessuna, - risposero i servi.
4 E il re:
- Chi c'è adesso a corte?
Aman era appena entrato nel cortile esterno della reggia, perché voleva dire al re di far impiccare Mardocheo al palo che aveva fatto preparare.
5 - C'è Aman che aspetta fuori, - risposero i servi.
- Fatelo entrare, - disse il re.
6 Aman entrò e il re gli disse:
- C'è un uomo che io voglio onorare in maniera particolare: che cosa dovrei fare per lui?
Aman pensò: certamente sta parlando di me! Allora rispose:
78 - Se proprio vuoi onorare qualcuno, mettigli a disposizione la tua veste regale e il tuo cavallo ornato con il turbante come quando lo usi tu.
9 Un nobile della tua corte farà indossare a quell'uomo la tua veste regale, lo farà salire a cavallo e gli farà percorrere la via principale della città. Lungo il percorso griderà: «Guardate, così si fa per un uomo che il re desidera onorare!».
10 - Su, svelto, - ordinò il re ad Aman; - va' a prendere gli abiti e il cavallo, e prepara questi onori per Mardocheo, quell'Ebreo che fa servizio a corte. Bada di fare tutto come hai detto.
11 Allora Aman andò, prese gli abiti e il cavallo e rivestì Mardocheo. Uscirono sulla strada principale della città e Aman, davanti al cavallo, ripeteva ad alta voce: «Guardate, così si fa per un uomo che il re desidera onorare!».
12 Alla fine Mardocheo tornò al suo posto all'ingresso della reggia. Aman, invece, si ritirò subito a casa sua, a testa bassa e demoralizzato.
13 Raccontò tutto l'accaduto alla moglie Zeres e agli amici. Ma sua moglie e quei saggi amici furono soltanto capaci di dirgli: «Brutto segno! con Mardocheo ormai stai perdendo, e siccome è un Ebreo, non riuscirai a spuntarla. Per te questa è la fine».
14 Stavano ancora parlando, quando arrivarono i servi del re per condurre subito Aman a banchetto dalla regina Ester.
Trionfo di Mardocheo


CAPITOLO 7

LA FINE DI AMAN

1 Il re e Aman andarono al banchetto della regina Ester.
2 Anche questa volta, alla fine del pranzo, il re domandò a Ester:
- Mia regina, allora qual è la tua richiesta? Quel che desideri te lo darò. Per farti contenta ti darei anche la metà del mio regno.
3 La regina Ester rispose:
- Se mi vuoi accontentare e ti pare giusto, ecco quel che ti chiedo: salva la mia vita e la vita del mio popolo,
4 perché ci hanno venduti e destinati allo sterminio! Se io e il mio popolo fossimo venduti come schiavi, la cosa non sarebbe così grave. Non avrei disturbato il re, avrei taciuto. Ma c'è uno che ci vuole rovinare e far morire!
5 Subito il re domandò a Ester:
- Ma chi ha osato decidere una cosa simile? Dov'è quest'uomo?
6 - Eccolo! - rispose la regina. - Il nostro nemico, l'uomo che ci odia è il perfido Aman.
Sotto lo sguardo del re e della regina Aman era sconvolto.
7 Il re si alzò da tavola infuriato e uscì in giardino. Aman capì che il re aveva ormai deciso di condannarlo e si fermò a supplicare Ester di salvargli la vita.
8 Ester era sdraiata sul divano. Aman le si era appena avvicinato quando il re rientrò nella sala. Lo vide e gridò: «Quest'uomo vuole addirittura far violenza alla regina in casa mia, davanti ai miei occhi!». Con questa parola del re, Aman era ormai condannato.
9 Un funzionario del re, un certo Carbona, aggiunse: «C'è di più: Aman ha fatto piantare in casa sua un palo alto venticinque metri. Voleva farvi impiccare Mardocheo, che aveva salvato la vita al re». Il re ordinò: «Impiccate Aman su quel palo!».
10 Così impiccarono Aman al palo che lui stesso aveva innalzato per Mardocheo e l'ira del re si calmò.
Ester confonde Aman


CAPITOLO 8

GLI EBREI AUTORIZZATI A DIFENDERSI

1 Quel giorno stesso il re regalò alla regina Ester tutti i beni di Aman, il nemico degli Ebrei. Ester parlò al re della sua parentela con Mardocheo, e così egli fu ammesso alla presenza del re.
2 Assuero prese l'anello del sigillo, quello che prima aveva affidato ad Aman, e lo consegnò a Mardocheo. Ester poi incaricò Mardocheo di amministrare tutti i beni che erano stati di Aman.
3 Ester fece al re un'altra richiesta. Si inginocchiò davanti a lui in lacrime e lo pregò con insistenza di salvare gli Ebrei dalla strage che Aman, l'Agaghita, aveva organizzato.
4 Il re stese verso di lei il suo scettro d'oro. Allora Ester si alzò in piedi di fronte al re e disse:
56 - Se ti sono cara, se io ti piaccio davvero e se la mia domanda ti sembra giusta, ascoltami. Fa' un decreto e annulla le lettere scritte da Aman, figlio di Ammedata l'Agaghita, per organizzare lo sterminio degli Ebrei in tutte le province.
6 Come potrei assistere alla rovina del mio popolo? Come potrei sopportare lo sterminio dei miei fratelli?
7 Il re Assuero rispose alla regina Ester e all'ebreo Mardocheo:
- Ho già fatto impiccare Aman per il male che ha cercato di fare agli Ebrei; ho anche donato i suoi beni a Ester.
8 Ma quelle lettere non possono più essere annullate, perché sono state scritte in mio nome e già sigillate col mio anello. Tuttavia vi autorizzo a dare altre disposizioni, quelle che riteniate necessarie a vantaggio degli Ebrei. Scrivete pure a mio nome e sigillate gli ordini col mio anello.
9 Senza perdere tempo, il ventitré del terzo mese, il mese di Sivan, Mardocheo chiamò i segretari di corte e dettò gli ordini per tutti gli Ebrei, per i governatori, i prefetti e i funzionati delle centoventisette province dell'impero, dai confini dell'India fino all'Etiopia. Le lettere furono scritte nella lingua e con la scrittura di ogni popolazione. Agli Ebrei furono mandate dappertutto lettere nella loro lingua e scrittura.
10 Mardocheo scrisse a nome del re e sigillò le lettere coll'anello regale. Poi le spedì per mezzo di corrieri ufficiali, equipaggiati con i veloci cavalli di razza dell'amministrazione.
11 Nelle lettere era scritto che il re autorizzava gli Ebrei di qualsiasi località ad organizzarsi per la difesa. In caso di aggressione armata da parte di uomini di qualsiasi popolazione o provincia, gli Ebrei avevano il diritto di difendersi. Potevano combattere con le armi, uccidere tutti gli avversari, comprese donne e bambini, e impadronirsi dei loro beni.
12 Queste disposizioni valevano per tutte le province dell'impero, ma solo per il giorno tredici del dodicesimo mese, o mese di Adar.
13 Il contenuto del decreto doveva essere pubblicato come legge in ogni provincia e fatto conoscere a tutti, in modo che gli Ebrei fossero in grado di difendersi dai loro nemici nel giorno fissato.
14 L'ordine era urgente. I corrieri regali salirono sui cavalli dell'amministrazione e partirono subito al galoppo. Intanto il decreto veniva pubblicato nella cittadella di Susa.
15 Mardocheo uscì dalla reggia. Indossava una veste regale di lino e porpora viola e un mantello di bisso e porpora rossa; in testa aveva un magnifico turbante d'oro. A Susa vi furono grandi manifestazioni di gioia.
16 Gli Ebrei erano felici per il trionfo: nei loro occhi brillava la gioia.
17 Quando l'ordine del re giunse nelle varie città e province, gli Ebrei furono presi da gioia e allegria. Dappertutto fecero un giorno di festa e organizzarono banchetti. Molti, che appartenevano ad altre popolazioni, per paura si fecero Ebrei.

CAPITOLO 8

GLI EBREI DISTRUGGONO I LORO NEMICI

1 Venne il tredici del dodicesimo mese, il mese di Adar. In quel giorno doveva essere eseguito il precedente decreto del re, e i nemici degli Ebrei speravano di averli in loro potere. Ma accadde tutto il contrario: gli Ebrei ebbero la rivincita sui loro nemici.
2 In tutte le province dell'impero, in ogni città, gli Ebrei si radunarono nei quartieri loro riservati e organizzarono l'attacco contro i nemici. Nessuno riuscì ad opporsi perché dappertutto la gente aveva paura degli Ebrei.
3 Anche le autorità delle province, i governatori, i prefetti e i rappresentanti del governo aiutavano gli Ebrei per paura di Mardocheo.
4 Si era infatti diffusa la voce, nelle varie province, che ora Mardocheo a corte era molto potente. La sua autorità cresceva sempre più.
5 Così gli Ebrei colpirono, uccisero e distrussero i loro nemici, perché potevano fare di loro quello che volevano.
610 Nella cittadella di Susa gli uccisi furono cinquecento; tra questi, i dieci figli di Aman, il persecutore degli Ebrei, il figlio di Ammedata l'Agaghita. Eccone i nomi: Parsandata, Dalfon, Aspata, Porata, Adalia, Aridata, Parmasta, Arisai, Aridai e Vaizata. Gli Ebrei però non toccarono i loro beni.
11 Il giorno stesso il re fu informato del numero delle persone uccise nella cittadella.
12 Disse allora alla regina Ester:
- Solo nella cittadella gli Ebrei hanno ammazzato cinquecento persone, oltre ai dieci figli di Aman. Chissà che strage nelle altre province! Hai altre richieste? Ti sarà concesso quel che vuoi.
13 Ester rispose:
- Se non hai niente in contrario lascia che a Susa gli Ebrei facciano anche domani come si è fatto oggi; inoltre ordina di appendere in pubblico i corpi dei dieci figli di Aman.
14 Il re comandò di fare così, e l'ordine fu reso noto a Susa. I corpi dei figli di Aman furono appesi in pubblico.
15 Il quattordici del mese di Adar gli Ebrei di Susa si radunarono ancora e uccisero altri trecento uomini, ma non saccheggiarono i loro beni.
16 Nelle province, il tredici del mese gli Ebrei si erano organizzati per difendersi, e si erano liberati dai loro nemici: ne uccisero in tutto settantacinquemila, però non toccarono i loro beni.
17 Il quattordici di Adar essi non continuarono le uccisioni, ma fecero una giornata di festa e di banchetti.
18 A Susa, invece, la festa fu il quindici, dopo le uccisioni dei due giorni precedenti.
19 Questo è il motivo per cui gli Ebrei dei villaggi festeggiano il quattordici di Adar con banchetti, allegre riunioni e scambi di regali.

LA FESTA DEI PURIM

20 Mardocheo fece scrivere il resoconto di questi avvenimenti, e mandò lettere a tutti gli Ebrei dell'impero, vicini e lontani.
21 Ordinava che ogni anno il 14 e il 15 del mese di Adar fossero giorni di festa.
22 Quelli, infatti, erano i giorni in cui gli Ebrei avevano messo fine agli attacchi dei loro nemici. In quel mese il loro dolore si era mutato in gioia, i giorni di lutto erano diventati giorni di letizia. Tutti perciò dovevano far festa, organizzare pranzi, scambiarsi regali e fare doni ai poveri.
23 Gli Ebrei continuarono a celebrare ogni anno la ricorrenza, richiamandosi a queste parole di Mardocheo:
24 «Aman, figlio di Ammedata l'Agaghita, nemico degli Ebrei, aveva progettato di sterminarli. Aveva usato il "pur" - cioè il sorteggio - per fissare la data del massacro.
25 Ma Ester supplicò il re, e questi diede ordini scritti, per cui il male che Aman voleva fare agli Ebrei è ricaduto su di lui. Lui e i suoi figli sono finiti sulla forca.
26 Quei giorni si chiamano Purim perché pur vuoi dire sorteggio». Sia per le istruzioni contenute nella lettera di Mardocheo sia per i fatti importanti che erano accaduti,
27 gli Ebrei decisero di celebrare quei due giorni di festa ogni anno senza eccezione alla data fissata nella lettera. La tradizione resta in vigore anche per tutti i loro discendenti e per chiunque vuole diventare Ebreo.
28 Da allora in poi ogni famiglia ebraica ricorda e celebra questa festa in ogni città e regione. Gli Ebrei non tralasceranno mai questa festa dei Purim; anche i loro discendenti la ricorderanno sempre.
29 Insieme a Mardocheo anche la regina Ester, figlia di Abicail, scrisse un'altra lettera, molto autorevole, a proposito dei Purim.
30-31 La mandò agli Ebrei delle centoventisette province dell'impero. Augurava pace e benessere e stabiliva di celebrare fedelmente i giorni dei Purim alla data fissata, secondo le norme volute da Mardocheo e dalla regina Ester. Gli Ebrei, infatti, le avevano messe in vigore per sé e per i loro discendenti al pari delle norme sui digiuni e le invocazioni che li accompagnano. Le disposizioni di Ester vennero raccolte in un libro.

CAPITOLO 10

IL SUCCESSO DI MARDOCHEO

1 Il re rafforzò il suo potere per terra e per mare.
2 Le cronache ufficiali del regno dei Medi e dei Persiani contengono il resoconto completo delle grandi imprese compiute da Assuero e tutti i particolari della straordinaria carriera di Mardocheo, che il re aveva promosso al più alto incarico.
3 Mardocheo esercitata, dopo il re, il massimo potere. Egli cercò sempre la pace e la prosperità del suo popolo. Fu amato e stimato da tutti i suoi fratelli ebrei.
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